mercoledì 27 giugno 2012

2012 BALCANI OCCIDENTALI

MACEDONIA-KOSOVO-MONTENEGRO-BOSNIA & HERZEGOVINA-CROAZIA
24 giorni - km 3552

Il gruppo che ha partecipato al viaggio in Albania rientra in Italia traghettando da Igoumenitsa, noi insieme agli amici Giancarlo e Mery, Egidio ed Olimpia decidiamo di rientrare via terra.

2 maggio: partiti da Ksamili, splendida località di mare, passando per la strada che da Saranda raggiunge Girocastro siamo alla frontiera di Kakavi in circa un'ora, le pratiche doganali sono rapidissime e siamo in Grecia. Percorriamo una strada di montagna nella Macedonia greca che seguendo per grandi linee il confine Albanese prima e Macedone dopo, ci porta, passando per Neapoli a Kastoria.

Kastoria è una città molto bella, affacciata sul lago Orastiada, nota per la lavorazione delle pellicce, il suo nome è dovuto alla grande quantità di castori che vivevano nel lago. Ci siamo concessi una piacevole passeggiata sul lungo lago, ricco di tanti caffè dove si danno appuntamento i giovani della città.
In serata siamo a Florina, solo 30 km dal confine greco-macedone, dove pernottiamo nel piazzale della stazione ferroviaria ormai in disuso.
3 maggio: in pochi minuti siamo alla frontiera macedone, anche questa velocissima, e proseguiamo per Bitola con sosta agli scavi di Heraclea Lyncestis. Il sito, senz'altro meritevole di una visita, è piccolo ma  molto ben tenuto ed arricchito da un museo altrettanto piccolo  con alcuni pezzi di pregio; belli sono i mosaici purtroppo se ne può vedere  solo una parte poichè la maggior parte sono ricoperti da uno strato di sabbia allo scopo di proteggerli dalle intemperie, interessante anche il teatro. Lasciati gli scavi siamo già a Bitola e parcheggiamo lungo il fiume Dragor a due passi dal centro, ne visitiamo la zona pedonale, la moschea di Isak per poi perderci nel labirinto di stradine che forma il quartiere dell'antico bazar, un bazar ad uso e consumo degli abitanti di Bitola dove eravamo gli unici turisti.Una bella cittadina, ordinata e pulita, ne abbiamo avuto una favorevole impressione.  Pranzato in camper affacciati sul fiume abbiamo proseguito per il lago Prespa dove era nostra intenzione fermarci ma i campeggi indicati sulla carta sono in realtà dei centri turistici per i Macedoni e comunque ancora chiusi in questa stagione.Si prosegue verso il lago di Ohrid al di là delle montagne. Una strada stretta, ben asfaltata e con pendenze non eccessive ci permette l'attraversamento del Parco Nazionale di Galicica  che con il passo di Livada (1568 mt.s.m.) si affaccia sul lago di Ohrid.
Giunti sul lago visitiamo il Monastero di Sveti Naum nel parco che lo circonda c'è la sorgente del lago e vi sono numerosissimi pavoni. La chiesa del monastero è molto bella e suggestiva, ricca di affreschi ed icone,  appoggiando l'orecchio sulla sepoltura del Santo si può sentire, a detta dei fedeli, il battito del suo cuore.
Il parcheggio del sito ci dà ospitalità per una tranquilla notte in riva al lago.
4 maggio: lasciamo Sveti Naum e una bella strada costiera ci porta ad Ohorid, città a vocazione turistica ricca di locali e ristoranti, riusciamo a trovare parcheggio in fondo al lungolago là dove la strada finisce in un ponte pedonale. Una bella passeggiata in un attrezzato lungolago ci porta verso la Città Vecchia costruita su un promontorio. Ne visitiamo la chiesa di Santa Sofia e salendo per  tortuose stradine arriviamo alla chiesa di Sveti Jovan Kaneo, una piccola chiesa arroccata su uno sperone roccioso che si affaccia sul lago.
Ci concediamo un pranzo al ristorante "Antiko" e proseguiamo la visita della città. Non ci sembra possibile trovare un posto per la notte a Ohrid così proseguiamo sino alla vicina Struga dove troviamo un parcheggio senza gloria per passare la notte.
5 maggio: lasciamo il lago di Ohrid con la strada n° 418 che seguendo il corso del fiume Crni Drim, emissario del lago, ci porta verso nord, questa è una bella strada tra boschi e laghetti formati dal fiume, il traffico praticamente inesistente. All'altezza della cittadina di Debar facciamo sosta presso il Monastero di Rajcica con la bella chiesa ortodossa di San Giorgio. Più oltre lasciamo la strada per una corta deviazione stretta ed in salita che arriva al piazzale del monastero di Sveti Jovan Bigorski (San Giovanni Battista), forse il monastero più visitato dai macedoni,  molto bello anche se ricostruito recentemente.Tornati sulla statale entriamo nel Parco Nazionale di Mavrovo, boschi, panorami alpini, ruscelli sino ad arrivare al lago Movrovo e da quì sino alla città di Gostivar dove prendiamo l'unica autostrada a pagamento della Macedonia.
Usciamo dall'autostrada a Tetovo dove ci sono un paio di cose interessanti da visitare. Il nostro primo obiettivo è Sarena Djamija (moschea colorata) una piccola moschea il cui esterno è decorato con pannelli dipinti a motivi geometrici, una moschea diversa da tutte le altre. Il  "Baba Arabati tekke" è la nostra seconda meta, un monastero dei Dervisci appartenenti alla setta islamica dei Bektashi. Si tratta di una sito racchiuso da possenti mura all'interno del quale si trovano vari edifici per la maggior parte non visitabili immersi in un piacevole giardino. Abbiamo potuto vedere la moschea dove sono le sepolture dei Dervisci sino al  capo del tekke morto recentemente. Al centro del giardino c'è un pregevole padiglione ligneo con all'interno una bella fontana di marmo. Il guardiano del sito ha convocato un suo amico che parla qualche parola di Italiano e ci ha fatto da cicerone invitandoci poi a passare la notte nel parcheggio interno, soluzione accettata con entusiasmo.
6 maggio: ripresa l'autostrada arriviamo a Skopie, la capitale. Parcheggiamo a ridosso del centro storico e iniziamo la nostra visita purtroppo incompleta poichè gran parte del centro è ridotta ad un unico cantiere per lavori di ammodernamento,  il fiume Vardar è attraversato dal dal Kamen Most (ponte Kamen)  che dovrebbe dare accesso alla Carsija (città vecchia) e così è facendo la gincana tra enormi e monumentali palazzi. Comunque riusciamo a visitare Sveti Dimitrija , la principale chiesa ortodossa della città , e i Bagni di Daud Pasa. Una passeggiata  nella Carsija chiude la nostra visita di Skopie che lasciamo diretti al lago Makta dove contiamo di passare la notte. E' domenica e sembra che tutti gli abitanti di Skopie siano venuti a fare il picnik su questo lago che dista solo una decina di kilometri dalla città. Malgrado ciò facciamo una bella passeggiata su un facilissimo sentiero scavato nella roccia lungo il lago sino alla chiesetta di Sant Andrea, un gioiellino ricco di affreschi. Al nostro rientro ai camper gran parte delle auto e partita e così possiamo sistemarci lungo la riva dell'estuario per una tranquilla notte, l'ultima in terra macedone, domani ci attende il Kosovo. 
7 maggio: 20 km e siamo al confine con il Kosovo nessuna complicazione solo qualche minuto per stipulare la polizza assicurativa, la carta verde non è valida, al costo di 20,00€ per 15 giorni. La E65 ci porta a Pristina, il nostro programma è la visita del  Monastero di Gracanica pertanto all'inizio della città prendiamo la deviazione per la strada n° 25-2. Il Monastero di Gracanica ci è apparso piuttosto tetro, forse a causa della giornata molto nuvolosa e con qualche piovigine, malgrado i notevoli affreschi risalenti al XIV secolo. Nel primo pomeriggio ritorniamo sui nostri passi percorrendo pochi km sulla E65 sino al bivio di Gadimilja dove andiamo a vedere le "Grotte di Marmo" che visitiamo accompagnati dalla guida ufficiale, una visita di un'ora o poco meno che vale la pena di fare.
Proseguiamo per Prizren dove troviamo un comodo parcheggio custodito e  a pagamento (1,00€/camper), sufficientemente vicino al centro città, nel quale passiamo la notte. Prima di sera facciamo una piccola passeggiata e troviamo una città piena di giovani, ordinata e tranquilla ricavandone una favorevole impresssione.
8 maggio: mattinata dedicata alla visita di Prizren, i bagni di Gazi Mehmed Pasha, la moschea di Sinan Pasha, la Chiesa di San Gjergji dove incontriamo il custode che ci sollecita a seguirlo per  visitare la chiesa di Santa Premta(Veneranda) della quale lui ha le chiavi. Si tratta di una chiesa ancora circondata di filo spinato  i cui affreschi, di notevole fattura, sono stati rovinati in modo forse irreparabile durante le ultime vicende belliche, vale comunque fare una visita anche per l'imponenza del fabbricato. Un caffè nel centro, l'acquisto di qualche souvenir e recuperati i camper si parte per Decani.
Con nostra sorpresa all'arrivo troviamo il Monastero presidiato dalle forze armate della KFOR  e in particolare dai militari italiani, quattro chiacchere prima della visita e il gradito invito a passare la notte nel parcheggio da loro sorvegliato. Il monaco Francesco, di origine italiana ci ha fatto da cicerone illustrandoci le pregevoli icone della chiesa di Santo Stefano e raccontandoci la storia del monastero dalla sua fondazione sino ai tempi d'oggi dove vivono, oltre alla comunità dei monaci, alcune famiglie serbe, con la protezione dei militari italiani. Una visita da non mancare.
9 maggio: pochi kilometri ci separano da Pec, la nostra meta di oggi, per visitare il Monastero di Patrijarsija sede del patriarcato serbo-ortodosso.
Anche questo sito è  sotto il controllo della KFOR con i militari sloveni. Le chiese del monastero sono tre nello stesso complesso, la chiesa dei Santi Apostoli, la Chiesa di San Demetrio e la Chiesa della Vergine Odighitria(colei che indica la via),e sono rese comunicanti da un sontuoso atrio. Il tutto è affrescato in modo superbo, si potrebbero passare delle ore in queste chiese.
All'esterno, appoggiata al muro esterno della Chiesa della Vergine vi è la chiesetta di San Niccolo. Tutto il complesso è stato edificato nel 1300 ed essendo molto importante per la chiesa serbo-ortodossa è costantemente in fase di restauro. Lasciato il monastero seguiamo la strada n° 9 verso il confine con il Montenegro, indicata sulla carta della FMB come "strada principale" ed in effetti pur essendo una strada di montagna non è male e i panorami sono superbi peccato che il posto di confine, pure indicato sulla carta, è stato soppresso, la strada asfaltata finisce in un tratturo di montagna non percorribile da normali auto e tantomeno dai camper. Un locale interpellato in merito mi ha confermato l'inesistenza del posto di confine.
Rientrati a Pec abbiamo preso la strada indicata come secondaria che varcato il confine porta alla città di Rozaje in Montenegro. Strada secondaria ma ottima con un bellissimo valico a 1800 m s.l.m.
In serata raggiungiamo Berane dove sostiamo per la notte nei pressi della Chiesa di San Giorgio.
10 maggio: dopo tanti giorni di montagna e di chiese ortodosse sentiamo il desiderio di mare così seguiamo la strada E65 che passando in una bellissima gola prima di Podgorica ci conduce al mare Adriatico, decidiamo per Ulcjni e troviamo un bel campeggio, il Camping Safari, sul mare e ci fermiamo un paio di giorni.
13 maggio: risaliamo l'Adriatico, visitiamo Budva e poi Kotor con il bellissimo centro storico e l'altrettanto bella baia sulla quale si affaccia. Per la sosta notturna scegliamo la cittadina di Perast, pochi kilometri da Kotor, un posto magnifico, piccolo, discreto con magnifici palazzi sul lungomare difronte al quale sono le isole della Signora dello Scoglio e di San Giorgio. Grazie alla bassa stagione abbiamo potuto sostare sul lugomare senza nessun problema.
14 maggio: arriviamo a Dubrovnik sotto il diluvio e ci rechiamo al camping Solitudo,  a detta delle guide il più comodo, ma come tutti i campeggi di città bruttino e caro. Alle 16 la pioggia molla un pochino e stanchi di rimanere chiusi in camper decidiamo per la visita della città, con l'autobus n° 6 in 10 minuti siamo alla porta della Città Vecchia. Malgrado il tempo cattivo e la temperatura invernale la visita è stata interessantissima e non poteva essere altrimenti, la sua fama è universale.
15 maggio: destinazione Sarajevo. Scegliamo di entrare in Serbia dalla frontiera che è subito alle spalle di Dubrovnik, una frontiera secondaria, piccola senza traffico dove un solo addetto fa le operazioni di polizia e di dogana molto, molto rapidamente e poi percorriamo la strada n°20, parallela al confine montenegrino, stretta, tante curve, qualche buca e la neve ancora sui bordi ma bellissima dal punto di vista paesaggistico. All'altezza di Foca lasciamo la 20 per la 18(E762) che passando in una profonda gola entra in Sarajevo. Qualche difficoltà per trovare il camping Oaza non segnalato ma bello e tranquillo.
16 maggio: giornata dedicata alla visita di Sarajevo. Uno sferragliante tram ci accompagna in centro dove passiamo la giornata tra le strette vie del quartiere di Bascarsija (città vecchia). Pranzo a base di cevapici e attraversato il Ponte Latino salita sino al commuovente cimitero di Alifakovac dal quale si domina tutta la città. Rientro ai camper stanchi e bagnati per la pioggia che ci ha colto alla discesa dal tram.
17 maggio: la E73 ci conduce verso Mostar, il tempo si ristabilisce ma il termometro di una stazione di servizio segna 6°C. Solo a Mostar ritroviamo il sole. Sosta al parcheggio "Campanile", sul retro della cattedrale cattolica e dalla stessa gestita, per la modica cifra di 5,00 € notte compresa. Il pomeriggio è dedicato alla visita della città, un vero gioiello, forse la più bella di tutto il viaggio almeno quella che più ci è rimasta nella mente.
18 maggio: visitiamo Medugorje in mattinata e poi il piccolo ma bel paese di Pocitelj sulla strada per rientrare in Croazia e riprendere la strada costiera verso nord. Sosta all'Autokamp di Kravica.
18 maggio: visita di Spalato e sosta al mare all'Adria Camp di Kastel Stafilic  nei pressi dell'aereoporto dove passiamo un paio di giorni a crogiolarci al sole.
I giorni seguenti con comode tappe a Rjeka, Trieste, Redipuglia, Mestre e via via sino a casa dove arriviamo il giorno 26 maggio.



Questo viaggio è l'ultimo che abbiamo fatto con il nostro fido Adriatik, compagno di tanti viaggi in Europa, Asia e sopratutto in Africa, adesso siamo in attesa del nuovo camper, più piccolo e più agile che sarà il nostro nuovo compagno dei viaggi che vogliamo ancora fare. 



GALLERIA FOTOGRAFICA





  

3 commenti:

Unknown ha detto...

Anche se non condividiamo alcune delle vostre destinazioni Vi dobbiamo fare un plauso per la voglia di viaggiare e conoscere nuove località. Evviva i camperisti.
Vittorio Fraleoni

wc camper ha detto...

Complimenti per l'articolo..bellissimo davvero!
I viaggi in camper con wc da campeggio sono comodissimi!

Unknown ha detto...

Salve, grazie per i complimenti, in effetti chi viaggia in camper vede il mondo da casa propria, specialmente per chi come noi, visita luoghi poco "battuti" dal turismo di massa. Stiamo preparando altri blog che spaziano dall'Iran al Mali, da mettere a disposizione di tutti i viaggiatori.